Società - Un progetto del Csv e delle associazioni di pensionati vicine ai sindacati punta a formare gli anziani dell'Est Europa, per diffondere la cultura del volontariato. Il primo incontro di dodici pensionati romeni nel paese bergamasco, dove sono state esposte tutte le iniziative di un circolo importante che conta oltre 200 iscritti.
Pensionati e volontari romeni "a lezione" all'Auser di Pedrengo
Pensionati romeni a lezione da attivissimi volontari bergamaschi. Si riassume così la giornata vissuta a Pedrengo il 13 febbraio da dodici pensionati volontari romeni nell’ambito del progetto “Pensiamo al futuro, facciamo volontariato insieme”, organizzato dal Centro Servizi Volontariato di Roma in collaborazione con l’Auser (collegati), l’Antea e l’Ada, associazioni di pensionati per la solidarietà. Pedrengo non è stata una scelta casuale per Helena Keiski, organizzatrice romena del progetto insieme al Csv (guarda la galleria fotografica). Nel paese della Bergamasca, infatti, è molto attivo il circolo locale dell’Auser, con oltre 200 iscritti, un direttivo ben organizzato e 25 volontari attivi nel trasporto disabili, trasporto di persone che hanno bisogno di cure e organizzazione di iniziative di aggregazione sociale. A Pedrengo i 12 volontari romeni, tra uomini e donne, hanno visitato la sede dell’Auser in via Giardini 6, hanno preso atto dell’organizzazione del servizio di trasporto disabili e osservato incuriositi i “nonni-vigili” all’uscita dalle scuole e in altre zone delicate del paese, attivi grazie ad accordi con il Comune. C’è stata poi la visita al centro di aggregazione per anziani, dove le persone più bisognose e sole vengono accompagnate dai volontari dell’Auser per passare giornate o pomeriggi con un certo sollievo. Al “tour” attraverso il volontariato degli anziani di Pedrengo hanno partecipato anche il presidente dell’Auser locale Ermanno Brignoli e il tesoriere Arturio Ravasio. “E’ stata una visita molto utile – ha spiegato Helena Keiski -. L’obiettivo è diffondere la cultura del volontariato nei Paesi dell’Est Europa dove per molti anni, a causa dei regimi politici del passato, il volontariato è stato soppresso, comunque inesistente. Il progetto prevede un interscambio culturale tra pensionati-volontari italiani e ungheresi, slovacchi, sloveni e romeni. Anche in quei Paesi si deve passare dalla visione dell’anziano come “costo” della società a quella dell’anziano come valore aggiunto”. “Per noi è stato importante questo interscambio – conclude Arturo Ravasio -. Speriamo si possa continuare su questa strada. Sarebbe davvero utile, per loro e per noi”.
Domenica 15 Febbraio 2009